A partire dalla Statale Casilina iniziamo il percorso di visita all’area archeologica di Cales, immettendoci sul cardo maximus, appena alla sua destra, una strada campestre ci introduce nel settore nord – orientale della città (Località Circolo), nel quale, presso la porta nord – orientale della cinta fortificata, si ubica l’anfiteatro.
Attualmente la struttura è coperta dalla vegetazione e conservata in pochi resti, ma si riconosce sul terreno la vasta pianta ellittica dell’arena, che si trova a ca. 7 m di profondità rispetto al piano di campagna attuale, e presenta un asse maggiore lungo m 87,20, orientato in senso E – O.
La cavea è costituita, originariamente, da gradinate per il pubblico che partecipava ai giochi gladiatori (venationes) e da portali monumentali di accesso all’arena, ornati da semicolonne in laterizio, affiancati da porte minori in opera reticolata.
L’anfiteatro di Cales, che è costruito in parte con la tecnica dello scavo del terreno tufaceo e in parte a terrapieno artificiale, presenta analogie con l’anfiteatro di Pompei ed è databile tra il primo ed il secondo venticinquennio del I sec. a.C.